Sabato il primo incendio, lunedì sera il secondo, proprio in concomitanza con le operazioni di voto a Latina. Nel 2017 un esposto in questura dell'allora sindaco per i sospetti dovuti alle rinunce degli imprenditori vincitrici del bando
Due roghi identici a distanza di 48 ore che mandano completamente in fumo le strutture in legno dei chioschi il primo e il quinto, appena allestiti nel tratto di lungomare compreso tra Capoportiere e Rio Martino. Tutto questo accade in una città che è alle prese con il voto per eleggere il sindaco e il consiglio comunale (sabato, il giorno prima dell'apertura delle urne; lunedì sera con lo scrutinio ancora in corso) e a un anno esatto dalla scadenza delle concessioni demaniali che erano state affidate nel 2018 con un bando del Comune. Ci sono elementi sufficienti per delineare un quadro inquietante che lascia presagire non solo una pista dolosa ma una precisa strategia criminale finalizzata a colpire gli operatori balneari prima dell'avvio ufficiale della nuova stagione balneare e a imporre un clima di intimidazione. Non è tutto. Il primo chiosco ha una storia particolare che vale la pena ricordare. Nel 2017 una prima società aggiudicataria di quella concessione demaniale aveva rinunciato.
La ragazza era rimasta coinvolta, insieme al fratello, in un sinistro avvenuto sulla via Litoranea, a Borgo Sabotino, il 1 marzo scorso
L'incidente con lo scooter era avvenuto il 1 marzo scorso, intorno alle 8 di mattina lungo la via Litoranea, all'altezza di Borgo Sabotino. Sara Pellizon, 18 anni, era apparsa subito molto grave e per lei si era reso necessario il trasferimento all'ospedale Gemelli di Roma a causa del trauma cranico riportato. Dopo due settimane di coma purtroppo la giovane non ce l'ha fatta. Le sue condizioni si sono aggravate e la ragazza si è spenta oggi, 15 marzo, nel reparto Rianimazione dove era stata ricoverata. La notizia è circolatata nelle ultime ore e ha lasciato increduli conoscenti e amici.
Un uomo di 43 anni è stato trovato con il cappio al collo in un appartamento a Borgo Sabotino
Tragedia ieri a Latina, dove un uomo è stato trovato impiccato all'interno di un appartamento del consorzio San Lorenzo, a Borgo Sabotino. Si tratta di un 43enne residente a Frosinone. L'uomo era solo nella casa al mare di proprietà della sua famiglia di origine. Da qualche giorno si era allontanato dalla sua residenza senza dare notizie, con la volontà evidentemente di raggiungere l'appartamento a Latina e maturando il proposito di compiere un gesto estremo.
La vittima è un uomo di origine bulgare assunto da una ditta che si occupava della manutenzione dell'impianto fotovoltaico di Borgo Sabotino
E'un operaio di origini bulgare la vittima dell'ennesimo incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio, 11 maggio, a Latina, all'interno di un impianto fotovoltaico di Borgo Sabotino. L'uomo, rimasto folgorato, aveva 35 anni ed era residente a Sermoneta, regolarmente assunto da una ditta pugliese che si occupava di interventi di manutenzione nell'impianto di Latina, che si trova in via Astura ed è di proprietà di una società di Bolzano. A dare l'allarme sono stati i suoi colleghi che hanno ritrovato il corpo quasi completamente carbonizzato. Inutile ogni tentativo di soccorso e rianimazione.
Tutto è accaduto intorno alle 14 di oggi quando i colleghi hanno trovato il corpo del 36enne senza vita dell'uomo dando l'allarme ai soccorsi e ai carabinieri
Tragedia a Latina, in località Borgo Sabotino, dove un uomo di 36 anni è morto folgorato all'interno di un impianto fotovoltaico. A trovare il corpo del 36enne di origini bulgare sono stati alcuni colleghi operai che non avendo sue notizie lo cercavano da questa mattina. La drammatica scoperta è stata fatta intorno alle 14 di oggi, mercoledì 11 maggio, e subito i colleghi hanno dato l'allarme ai soccorsi e alle forze dell'ordine. L'ambulanza purtroppo non ha potuto far altro che constatare il decesso, mentre i carabinieri della Stazione del borgo stanno raccogliendo i primi elementi utili a ricostruire il quadro e a capire cosa sia accaduto.
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